In questa lettera del novembre 1491 leggiamo che Vladislao Jagellone, ora re d'Ungheria (1490–1516), fece pace con Massimiliano I Re dei Romani (1508–1519).
Il testo è la relazione di Maffeo da Treviglio, ambasciatore del duca di Milano, che la inviò al suo signore da Pécsvárad. Appena gli giunse la gradita notizia dell'elezione di Buda a re Vladislao II d'Ungheria, informò la corte di Milano: "... habemus magnum Regem Vuladislaum".
La trascrizione del testo cifrato sopra recita "Quid tardatis modo". - Perché siete in ritardo? Cioè, il re neoeletto deve essere contattato immediatamente.
Il periodo successivo alla morte di Re Mattia I significò incertezza per l'Ungheria. C'erano diversi candidati e auto-candidati al trono, inclusa la vedova regina Beatrice, che prima sperava di mantenere il suo potere da un matrimonio con Massimiliano, Re dei Romani, e in seguito stipulò il patto con Vladislao. Giovanni Corvino, il figlio naturale di Mattia, confidava nel giuramento dei baroni fatto ancora a suo padre, di succedergli sul trono vacante. Riferendosi alla pace di Vienna nel 1463, anche il Re dei Romani Massimiliano annunciò la sua pretesa, per non parlare dei due figli del re polacco Casimiro IV: Vladislao e Giovanni Alberto. Sebbene tutti e cinque i candidati avessero dei sostenitori, alla fine prevalsero i sostenitori della casa Jagellone, rendendo il figlio più grande re d'Ungheria col nome Vladislao II.
Luogo di conservazione: Archivio di Stato di Milano
Segnatura: Archivio di Stato di Milano, Archivio Sforzesco, Carteggio Sforzesco, Carteggio estero, Ungheria, busta 645, 22 novembre 1491
Data: Pécsvárad, 21 november 1491